Gli ingredienti di tutti i viaggi RAM, debitamente alternati nel corso del programma, sono natura, cultura e incontro. Ma sono proprio gli incontri, sia con progetti di cooperazione sia con la gente del posto, il vero cuore di un viaggio RAM, ciò che distingue una delle nostre esperienze da un viaggio turistico classico, di qualsiasi segno esso sia. Si tratta, in generale, di viaggi in mezzo alla gente.
L’organizzazione si articola nelle 4 ‘dimensioni’ qui descritte:
Dimensione umana: incontro con la gente del posto, cooperazione
I viaggi di RAM sono costruiti per rappresentare occasioni d’incontro con la gente del posto. Significa che entrerai in contatto con comunità del luogo spesso estranee ai circuiti del turismo. Che sarai tradotto in simultanea da mediatori culturali italiani e del posto e che conoscerai i partecipanti, i tuoi compagni di viaggio, prima di partire con una apposita riunione preparatoria.
In particolare, nostri referenti sono gruppi (sia Italia sia all’estero) che svolgono localmente un lavoro sociale degno di nota: organismi di sviluppo sociale, cooperative, associazioni, ONG, realtà di artigiani e contadini vicini ai circuiti del commercio equo internazionale. Lavoriamo con amici spesso non operanti professionalmente nel turismo, ma che hanno a cuore le sorti del loro paese. Significativi sono inoltre gli incontri che capitano per caso, e che si approfondiscono in corso d’opera. Lo scopo è entrare davvero, con spirito di cooperazione, nella realtà del posto.
Tempo a disposizione: no alla fretta, flessibilità del programma
Nei giorni a disposizione, RAM tocca alcune destinazioni in modo approfondito, piuttosto che una gran quantità di luoghi in stile “mordi e fuggi”. Il tempo a disposizione è determinante per entrare nel ritmo del luogo di destinazione, pena lo smarrimento di qualità e di senso. Il programma giorno per giorno è preciso e intenso, ma flessibile. Questi non sono viaggi che macinano ossessivamente un’attrazione dietro l’altra, giusto per dire d’esserci stati. Vogliamo, viceversa, che lo spirito dei luoghi, la loro realtà possa penetrare in noi piano piano.
Vitto, alloggio e trasporti del posto, ampio ricorso a guide locali
RAM non usa grandi alberghi e agenzie corrispondenti. Ricorre meno possibile all’industria turistica di stampo multinazionale, tramite cui la maggior parte dei soldi che spendi nel paese che visiti ritornerà. RAM distingue tra i servizi indispensabili e quelli da evitare: l’eccesso di organizzazione, il tutto compreso che ti impedisce di renderti conto della realtà locale. RAM propone alloggi a tre stelle ma ovunque possibile a gestione familiare, o meglio ancora con accoglienza comunitaria.
Per il vitto: cucina locale di qualità.
Sul fronte della mobilità, la scelta privilegia i trasporti pubblici come il treno, per viaggiare al livello medio della popolazione e godere dell’immersione nel contesto che in tal modo si ottiene ed altrimenti, nel nome del confort a tutti i costi, è preclusa. Ma ciò si attua senza fanatismi, quando non se ne può fare a meno si usano per esempio i pullmini.
In generale, scopo dichiarato è che il tuo denaro arrivi alle gente comune e si ridistribuisca in loco. Inoltre una piccola quota del prezzo pagato viene destinata a sostenere uno o più progetti di sviluppo locale, espressi dai gruppi che si visitano (le chiamiamo “Quote/solidarietà”).
Una dimensione ambientale più sostenibile
I voli locali vengono limitati più possibile (l’aereo è il principale produttore di emissioni di gas serra). I trasporti interni alle varie destinazioni avvengono in treno (preferibilmente), quindi in bus e con ricorso a mezzi a noleggio, di proprietà locale. Per quanto possibile, RAM patrocina destinazioni ove la capacità d’accoglienza del luogo (rispetto ai flussi turistici) sia tenuta in qualche considerazione, e privilegia alloggi e servizi il meno inquinanti possibile. Anche se a volte sembra un ostacolo insormontabile raggiungere standard ecologici in un contesto arretrato, dove ‘sviluppo’ in un primo momento ha significato l’adozione di tecnologie inquinanti, che adesso però i clienti occidentali considerano obsolete, mentre nelle varie destinazioni si pretenderebbe di trovare tutto pulito ed incontaminato. In conformità allo spirito esplorativo dei suoi viaggi, e di esposizione a tutti gli aspetti della destinazione, RAM non limita i suoi itinerari a luoghi in equilibrio: visita situazioni di ogni genere, pur appoggiando ovunque possibile progettualità in senso ecologico.
RAM Viaggi dedica inoltre un’attenzione speciale al rapporto con gli animali. Con un approccio complessivo volto che tenga conto dei diritti delle altre specie che non siano l’uomo (“Rispetto per tutte le creature senzienti”). Assieme a LAV, la Lega Antivisezione, abbiamo redatto e firmato un Codice di Condotta sui rapporti tra Turismo e Animali.
Vari viaggi RAM interagiscono poi con uno o più progetti di “liberazione” animale, o di sostegno ad organismi che si occupano di animali: quelli “esotici” (come orsi o elefanti) ma anche quelli “comuni” (come cani, gatti, asini, mucche).
I mediatori culturali RAM in Italia e all’estero
I viaggi di RAM adoperano mediatori culturali sia italiani che locali. Nel Turismo Responsabile, almeno nell’accezione ‘doc’ di RAM, la “guida” (o accompagnatore, o tour leader, o capogruppo) è una nuova figura professionale; parecchi dei suoi compiti non sono infatti contemplati dalle guide tradizionali. Un mediatore culturale RAM assomma in sé le funzioni del logista e del mediatore culturale, ed è appositamente formato in proposito. I “referenti” locali di cui RAM si avvale, a loro volta, sanno benissimo come vogliamo viaggiare: sono stati scelti poiché in possesso dello spirito giusto per andare alla scoperta della realtà locale.
Un accompagnatore RAM fa il logista quando si occupa, sul posto, degli aspetti organizzativi di un viaggio: controlla che tutto giri per il verso giusto, per esempio che le prenotazioni di treni ed alloggi siano operative e conformi alle richieste.
Sul piano della mediazione culturale, invece, egli/ella mette i visitatori in contatto costante con la realtà locale. In questa accezione, il termine cultura non si riferisce solo a monumenti e a musei, quanto alla frequentazione e alla decodifica di come la gente del posto vive. Parliamo di un esercizio più vero di quello del turismo solito, che resta spesso desolatamente vuoto, o limitato ai monumenti e a servizi-base.
Uno degli obiettivi del viaggio è infatti l’incontro – con “testimoni” del luogo, individui o aggregazioni collettive: coll’insegnante, l’anziano, l’amico conosciuto sul posto; con un gruppo di donne, di artigiani, di artisti, oppure di contadini, di pescatori; con un’associazione di salvaguardia del territorio o con una ong che lavora sui diritti umani, e con mille altri possibili interlocutori. Ed un incontro così va individuato, quindi organizzato, introdotto, gestito, tradotto.
A un buon mediatore culturale deve piacere la gente. Noi li scegliamo così.
Inoltre, egli o ella deve fungere da ponte tra le culture, e possedere l’autorevolezza per gestire le situazioni “aperte” che si creano. Servono spessore culturale ed una formazione adeguata.
Questa figura professionale mastica i fondamentali del tour operating , per sapersela cavare, ma possiede anche un know-how di base della destinazione dove sta portando il proprio gruppo. E poi deve spiegare il posto e i suoi fenomeni, appunto cosa da fare al meglio assieme a referenti locali – che del posto effettivamente sono. Costoro, per un mediatore culturale, rappresentano di volta in volta l’interfaccia essenziale, la chiave per entrare nello spirito delle destinazioni.
RAM Viaggi si avvale, a tutto il 2022 di un gruppetto di 9 mediatori culturali italiani e di una trentina di referenti del posto, tra organismi e singoli individui: sono i nostri fungono da partners nelle diverse destinazioni.