Nepal. La regione dell’Everest
A piedi nella terra degli Sherpa
Nepal. Trekking in Everest. Viaggio in montagna, un tuffo in una delle più belle zone al mondo di cultura tibetana fuori dal Tibet.
Da Kathmandu volo per Lukla (a 2800 metri), da dove a piedi in quattro giorni si raggiunge Tengboche (3867 metri), il monastero tibetano più grande ed attivo di una zona popolata dall’etnia sherpa.
Gli Sherpa, sorta di cugini primi dei tibetani, sono un popolo di buddhisti nyngmapa, di ceppo mongolide. La parola Sherpa, in tibetano significa ‘orientale’, e gli Sherpa che si stabilirono nel Khumbu circa 450 anni fa sono un popolo animista, amante della pace proveniente dalla porzione orientale del grande altopiano.
Secondo Wikipedia al censimento del 2002 la loro popolazione complessiva era di 154.622 individui; difficile capire però quanti siano effettivamente in stagione del Khumbu, la zona dell’Everest, poiché moltissimi lavoranti – muratori, portatori, sguatteri – sono emigranti di altre etnie dal basso Nepal. Nel concreto sui sentieri, nei primi anni 2000 si aggiravano solo 8000 persone di etnia sherpa. Anche perché i più dinamici tra gli imprenditori della comunità, ossia proprietari di agenzie di trekking e di alpinismo, ristoratori, albergatori, mercanti a vario titolo si sono ormai trasferiti a Kathmandu, felicemente, e tornano alle case di famiglia solo qualche mese in stagione (cioè in primavera e in autunno).
Dai 2800 metri il trek – in compagnia di portatori che funzionano anche da guide per le questioni-base, oltre a vedersi affidato il bagaglio – si snoda attraverso i villaggi del Parco nazionale dell’Everest fino al grande monastero di Tengboche sui 4000 metri: Pakding, Monjo, Namche Bazar, Thame, Khumjung, Kunde, con pernotti e ristorazione in locande. Il rientro avviene attraverso la stessa via. Si tratta di un percorso trekking piuttosto facile e molto battuto (dai nepalesi soprattutto), ma decisamente impegnativo. Così impostato comprende almeno 7/8 giorni di cammino, più altri di riposo ed esplorazione dei dintorni, località per località. Il percorso si svolge a piedi in compagnia di portatori esperti che fungono anche da guide locali.
Per le questioni legate all’altitudine, informazioni e colloqui approfonditi con RAM prima della partenza.
Il ritorno è ancora in volo da Lukla a Kathmandu. Nella capitale ancora qualche giorno da dedicare ai centri storici della valle (Kathmandu, Patan e Bhaktapur), allo stupa di Boudanath, al tempio di Pashupatinath, a un paio di progetti di artigiani del Fair Trade locale.
Per le questioni legate all’altitudine, informazioni e colloqui approfonditi con RAM prima della partenza.
Per approfondimenti:
- articolo “Sherpa, controversia sul tetto del mondo” – di Renzo Garrone
- articolo “Nepal post terremoto/1. La ripresa del paese himalayano” – di Renzo Garrone
ESTENSIONE NELLA VALLE DI KATHMANDU
Per chi avesse più giorni a disposizione, è possibile organizzare un’estensione nella Valle di Kathmandu. Alla scoperta dei centri storici più significativi.
Vedi il link al viaggio:
I punti forti del viaggio
- Il grande monastero di Tengboche sui 4000 metri
- Lo splendido villaggio di Kumjung, uno dei cuori pulsanti del Khumbu
- I panorami dell’Everest e delle altre grandi montagne, tutte da qui visibili
- I contenuti sociali del viaggio, che permettono incontri autentici ed implicano esperienze di solidarismo concreto
